Da quanto tempo fai parte di EBSCO? Qual è il tuo background?
Sono arrivata in EBSCO circa 9 anni fa, dopo un’esperienza ventennale presso una delle più grandi aziende italiane del settore. Il mio lavoro era molto simile a quello che svolgo ora, anche se, quando ho iniziato, le banche dati erano su cd-rom e installavo schede e software per utilizzare i primi lettori multidisco. Posso dire di aver non solo vissuto ma fisicamente partecipato alla transizione ed evoluzione dell’editoria scientifica dalla carta all’online: un viaggio davvero affascinante che ha cambiato il mondo delle biblioteche e che ancora continua a farlo.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro e cosa ti motiva maggiormente?
Ho la fortuna di fare un lavoro che mi è sempre piaciuto e continua a piacermi, e questo è sicuramente di grande stimolo per farmi iniziare ogni giornata con entusiasmo. Essere entrata a lavorare in EBSCO è stato come aprire una finestra sul mondo, in quanto avendo uffici in tutto il mondo mi ha dato l’opportunità di confrontarmi e lavorare con colleghi e realtà molto diverse dall’Italia. Al tempo stesso, pur nella sua internazionalità, EBSCO mi ha accolto in un ambiente famigliare anche se molto innovativo, attento alle esigenze degli utenti ed estremamente stimolante.
Uno degli aspetti che apprezzo di più del mio lavoro è la mancanza di routine: ogni giorno ci sono nuove sfide, nuovi prodotti, nuove opportunità. Probabilmente sono troppo ottimista ma, dal mio punto di vista, anche la situazione che si è venuta a creare a causa del COVID è stata un’opportunità di rivedere alcune dinamiche lavorative e focalizzare l’attenzione su alcuni dei nostri prodotti più di nicchia. Ad esempio, OpenAthens, il software di autenticazione che consente l’accesso a tutte risorse elettroniche (non solo EBSCO) dell’ateneo, indipendentemente dal dispositivo utilizzato e dal luogo in cui ci si trova. Tuttavia, mi manca molto il contatto “fisico” con i clienti, molti dei quali sono ormai più amici che clienti, e con i colleghi, ma durante questo periodo particolare, grazie agli strumenti messi a disposizione dall’azienda, ho scoperto e apprezzato nuovi modi per restare in contatto e portare avanti il mio lavoro e le mie relazioni e far si che la collaborazione e l’affiatamento del mio team non venissero meno.
Quali sono gli aspetti che differenziano EBSCO?
EBSCO è sempre alla ricerca di soluzioni innovative che rispondano alle esigenze dei clienti e queste soluzioni riescono sempre a conciliare la qualità dei contenuti con dei prezzi accessibili. Ad esempio, per le nostre banche dati in full text, grazie a rapporti di oltre 60 anni con tutti gli editori scientifici, selezioniamo solo riviste di altissima qualità, rinomate a livello mondiale e che non sono in nessuna lista di “editori predatori”. Per i nostri software di gestione, ci avvaliamo del supporto di professionisti esperti e stringiamo partnership con aziende all’avanguardia in soluzioni per l’accesso (OpenAthens), la conservazione e preservazione dei dati (Perpetua), la condivisione di metodi (Protocols.io) e dati di ricerca (CodeOcean). Infine, da qualche anno EBSCO è parte della comunità di FOLIO (The Future of Libraries is OPEN), un’iniziativa per la creazione di una LSP (Service Library Platform) basata su un software open.
C’è un consiglio professionale che vuoi condividere?
Sono del segno dei Gemelli, cha ha come uno dei tratti caratteristici, la curiosità: credo che il continuo desiderio di conoscere, sapere, imparare sia la chiave per continuare a migliorarsi e a crescere nel proprio lavoro. È importante essere flessibili e aperti ai cambiamenti, perché viviamo in una società mutevole e in continua evoluzione e bisogna essere pronti ad adattare il proprio modo di lavorare alle nuove esigenze del mercato.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Ho tre cani, tutti da canile, e mi piace durante le belle giornate, portarli a fare delle passeggiate, possibilmente in campagna o al parco. Camminare mi aiuta molto a mettere in ordine i miei pensieri e a riflettere su quelle situazioni che non sono ancora riuscita a risolvere. Ma quando c’è brutto tempo, e mi dedico alla cucina: mi piace preparare dei piatti da condividere con amici e parenti. In una occasione ho provato anche a cucinare mentre lavoravo ma… ho bruciato metà della cena!