1. Per cominciare, ci puoi parlare un pò di te?

Sono nata a Genova, dove continuo a vivere con mia figlia di 10 anni e il mio gatto. Ho conseguito la laurea in filosofia nella mia stessa città. Mi piace nuotare, ma anche fare escursioni in montagna. Proprio perché abito in Liguria, amo mare e monti.

Dal 2012 lavoro come Training Specialist EBSCO per l’Italia, la Svizzera italiana, Israele e Malta. Mi occupo delle sessioni pubbliche e personalizzate dedicate alle realtà accademiche, biomediche, enti pubblici e privati. I temi dei training vanno dalle risorse di ricerca di aree disciplinari specifiche, come Business Source e CINAHL, sino al nostro Discovery EDS. Propongo anche sessioni sulle aree amministrative e di gestione dei servizi, come EBSCOadmin o EBSCONET.

  1. Di cosa ti occupavi prima di entrare a far parte di EBSCO?

Ho lavorato per quasi dieci anni come referente commerciale per diversi distributori italiani di contenuti e servizi elettronici per le biblioteche. Tutto è iniziato per caso: ho inviato un curriculum ad un distributore locale e sono stata assunta! Ho così scoperto che esisteva una versione elettronica delle bibliografie che sfogliavo sui tavoli delle biblioteche. Ho visto cambiare le tecnologie, ma anche nascere biblioteche e svilupparsi coordinamenti per una migliore fruizione del sapere.

  1. Cosa ti ha spinto a prendere parte al team di Formazione?  

Fondamentalmente la voglia di comprendere appieno i prodotti EBSCO e trasferire questa esperienza a chi la possa trasformare in qualcosa di nuovo, con l’obiettivo di migliorare l’attività di studio o di ricerca e potenziare le competenze professionali. Il trainer ha una posizione privilegiata: può intravedere la scintilla che farà nascere un nuovo articolo, una tesi, un progetto. Essere una trainer si addice alla mia innata curiosità.

  1. Qual è l’aspetto che più ti piace del tuo lavoro?

Mi piace pensare a come i contenuti di una banca dati o le funzionalità di un servizio possano rispondere a particolari necessità disciplinari, operative e organizzative. Quindi la relazione che si instaura con chi partecipa ai training è importantissima. Amo mettermi nei panni dei partecipanti per comprenderne i bisogni. E tutto questo avviene in un ambiente di continuo sviluppo tecnologico, che rende tutto ancor più stimolante.

  1. Quali sono le domande che ti vengono fatte più spesso durante le tue sessioni di training?

Le domande sono le più disparate, ma sempre preziose, perché consentono di chiarire i dubbi emersi. La condivisione stessa delle domande durante il training è essenziale per la riuscita della sessione. Chi si occupa della gestione delle risorse elettroniche di una biblioteca spesso è interessato a conoscere le “Best Practice” per ottimizzare i servizi attivi. In questo senso ricevo domande su come mantenere in modo efficace EBSCO Full Text Finder, per dare visibilità al proprio patrimonio elettronico full text.

  1. Come immagini sarà il tuo lavoro in futuro?

Da circa due anni e mezzo, anche i training sono diventati quasi esclusivamente appuntamenti online. Nel futuro prossimo questa tendenza si assesterà e immagino in concomitanza si consoliderà una nuova “metodologia dei training online”.

Intanto si affacciano nel mondo accademico e in quello delle professioni nuovi utenti, che hanno un’alfabetizzazione informatica crescente, sono abituati a usare dispositivi e App differenti contemporaneamente. L’accesso a contenuti di qualità, ad esempio attraverso il Discovery e gli indici bibliografici, giocherà un ruolo fondamentale. Altri temi che vedrò affacciarsi saranno sicuramente quelli dell’accessibilità e l’autenticazione d’accesso.